Astor Piazzolla 1921 - 1992
3 Preludi
1. Leijia's game Tango 2'44''
2. Flora's game Milonga 5'55''
3. Sunny's game Valzer 3'37''
Domenico Zipoli 1688 -1726 Alberto Ginastera 1916 - 1983
4. Toccata 6'20''
Alberto Ginastera 1916 - 1983
Sonata n. 1 Op. 22
5. Allegro marcato 4'11''
6. Presto misterioso 2'20''
7. Adagio molto appassionato 4'25''
8. Ruvido ed ostinato 2'58''
Alexander Scriabine 1872 - 1915
9. Notturno per la mano sinistra Op. 9 N°2 5'00''
3 Studi
10. N°10 Op. 8 2'00''
11. N°12 Op. 8 2'27''
12. N°5 Op. 42 3'38''
Sergej Rachmaninov 1873 - 1943
13. Elegia N°1 Op. 3 4'49''
3 Preludi
14. N°2 Op. 3 3'26''
15. N°6 Op. 23 3'10''
16. N°5 Op. 23 3'51''
Isaac Albeniz 1860 - 1909
17. Granada Suite espagnole N°1 4'47''
Total Time 1h 5'48"
Ideato, registrato e prodotto da Giulio Cesare Ricci
Registrato al Teatro Persio Flacco, Volterra (PI)
Data di registrazione novembre 2010
Assistente alla registrazione Paola Liberato
Microfoni a valvole Neumann U47, U48, M49
Preamplificatori microfonici, cavi di linea, digitali, microfonici e di alimentazione: Signoricci
Registrato in stereo DSD su Pyramix Recorder utilizzando convertitori A/D e D/A dCS
Un ringraziamento speciale a Piergiovanni Marchi, Presidente dell'Accademia dei Riuniti - Teatro Persio Flacco, per l'accoglienza calorosa durante il periodo di registrazione.
Astor Piazzolla (1921-1992)
Autore prolifico (ha prodotto più di mille opere) Piazzolla resterà celebre soprattutto per avere creato il « tango nuevo » nel quale introduce degli elementi di musica classica e di jazz. Nasce a Mar del Plata (Argentina) l’11 Marzo 1921 da genitori discendenti da emigrati italiani. Ricordando la sua giovinezza Piazzolla racconta: «…gironzolavo più sovente per le strade che a scuola (…) in quell’epoca il mio universo musicale si costruiva a poco a poco attorno al jazz, da Duke Ellington a Cab Calloway che andavo ad ascoltare alla porta del Cotton Club, non avendo nè l’età nè i mezzi per entrare. Mio padre, lui ascoltava religiosamente al grammofono i tanghi nostalgici di Carlos Gardel. A nove anni, per il mio compleanno mi regalò un bandoneon, così presi delle lezioni da un professore che mi iniziò alla musica classica.» A 16 anni Piazzolla si installa a Buenos Aires e prende delle lezioni di piano e di armonia presso un giovane professore, Alberto Ginastera. Negli anni Cinquanta incontra a Parigi Nadia Boulanger, professore di composizione, che gli fa notare che il suo avvenire musicale non è nella musica «sapiente» ma piuttosto nel tango, arrichito dalle sue proprie intuizioni, da quanto ereditato dal classico e dall’ apporto del jazz. Nel 1955 forma il suo primo octetto ed in seguito il suo quintetto che diventerà celebre. Condivide sogni e connivenze con degli artisti illustri, quali lo scrittore argentino Jorge Luis Borges, il violonista italiano, Salvatore Accardo ed il sassofonista di jazz Jerry Mulligan.
A partire dagli anni sessanta il successo di Piazzolla sarà in continua crescita sino alla sua morte.
I tre 3 preludi (1987) intitolati Gioco di Leila, Tango Preludio – Gioco di Flora, Milonga Preludio e Gioco di Sunny, Valzer Preludio, costituiscono forse l’opera più celebre tra quelle composte solo per il piano. Il 2° preludio, Gioco di Flora che esige un alto livello di tecnica pianistica, è una Milonga, all’origine della danza che ha preceduto il tango, mentre Gioco di Sunny rappresenta la versione tango del valzer.
Domenico Zipoli (1688-1726)
Nell’edizione Boosey & Hawkes di questa toccata Ginastera inserisce il seguente commento : «Domenico Zipoli ha datato a Roma la sua Toccata per organo il 1° Gennaio 1716. La vita di questo musico fu breve ed agitata. A Luglio del 1716 entra a Sevilla nel Noviciado de la Compañia de Jesús. Il 5 di Aprile del 1717 parte da parte da Càdiz per il Rio de la Plata e arriva a Buenos Aires a luglio. Soggiorna 15 giorni in questa città e poi con una lenta carretta di buoi parte per Cordoba e il 2 Gennaio del 1726 muore a soli 37 anni a Santa Catilina nella estancia de los Jesuitas. Nato il 16 Ottobre 1688 a Prato nel Gran Ducato di Toscana, ha studiato con Alessandro Scarlatti dal quale si distaccò per «acuta differenza». Zipoli brillava nei saloni romani per il suo talento e la sua maestria e nella Cordoba coloniale, «grazie alla sua musica riusciva a dare un’atmosfera di grande solennità nel corso delle celebrazioni religiose, per il piacere degli Spagnoli e dei neofiti» (P. Pedro Lozano: Cartas Anuas 1720-1730). Staatarchiv de Munich).
Uno dei più grandi organisti di tutti i tempi, Zipoli è stato il primo compositore a visitare la nostra patria unendoci materialmente e spiritualmente con la vecchia Europa. Affinché la sua opera sia più conosciuta ed ammirata, metto nelle mani dei pianisti questa toccata che ho trascritto per il piano con la speranza che saranno capaci di trasmettere con la loro arte la bellezza di questa musica… »
Alberto Ginastera - Villa Gesell, Argentina 21 Febbraio 1970.
Alberto Ginastera (1916-1983)
Nella prefazione del libro « Ginastera » di Eduardo Storni* Tomas Marco tiene a sottolineare che : «Alberto Ginastera è uno dei più grandi compositori del nostro tempo (…) e ci ricorda che la musica dell’ America latina può rivalizzare con quella del Nord America o dell’ Europa, grazie a tre nomi gloriosi : Villa Lobos, Chàvez e Ginastera… » Ginastera ha compiuto i suoi studi musicali al Conservatorio Nazionale di Buenos Aires A l8 anni compone il balletto Panambi che fu rappresentato al Teatro Colon nel 1937. Parallelamente ad una carriera di compositore sempre più apprezzata, Ginastera si consacra all’ insegnamento ed alla diffusione della musica contemporanea in Argentina. La sonata n. 1 fu chiesta a Ginastera in occasione del «1952 Pittsburgh International Contemporary Music Festival». Nell’ ottobre del 1961, Der Kurier di Berlino descriveva «questa grande opera come la più importante sonata per piano di questi ultimi dieci anni.». Come per le 3 danzas argentines, composte nel 1937, questa sonata è inspirata dalla musica delle pampas argentine «al modo dell’accordatura della chitarra che rappresenta per me l’immensità della pampa, e le melodie liriche ed espressive dai ritmi marcati e violenti». Questa opera tanto appassionata quanto misteriosa fa rivivere il souvenir del grande compositore argentino, le cui spoglie riposano a Ginevra, accanto a quelle del grande chef d’orchestra svizzero Ernest Ansermet. In Febbraio del 1991, in occasione di un’appassionante serata musicale al Conservatorio di Ginevra, il critico musicale Daniel Robellaz (Journal de Genève) scriveva: «Si tratta innanzitutto della scoperta della Sonata n. 1, opus 22 di Alberto Ginastera, opera del 1952, che ha conservato intatto il suo profumo di freschezza e di modernità. Dalla scrittura estremamente brillante Allegro marcato, Ruvido ed ostinato, follemente visionario sino al diabolico Presto misterioso, espressionista alla maniera di Berg o di Scriabin, Adagio molto appassionato, l’opera appariva affascinante sotto le dita d’acciaio ed il temperamento di fuoco di Suzanne Husson.» *Eduardo Storni: Ginastera Ed. ESPASA-CALPE, Madrid 1983 – Musicos de nuestro tiempo
Alexander Scriabine (1872-1915)
Nato a Mosca, ha iniziato i suoi studi al Conservatorio della capitale dove ha anche insegnato per sette anni.
Scriabine può essere considerato come uno dei precursori della musica del XX° secolo.
«Il suo primo periodo (…) è influenzato da Chopin e da Liszt (…) La sua opera pianistica che mise un certo tempo per imporsi definitivamente, è stata difesa da alcuni virtuosi di primo piano, tra i quali suo genero Vladimir Sofronitski, Samuel Feinberg, e Vladimir Horowitz. Nel 1894 Scriabine, sofferente a causa di una nevralgia alla mano destra, componeva il Notturno per la mano sinistra, opus 9. Lo stile tende ad avvicinarsi a quello di Liszt: delle parti liriche si alternano con le inévitabili cadenze di virtuosità. Lo studio n° 10, opus 8 denominato Allegro, alquanto impegnativo, è suddiviso in terzine, quartine e sestine, ad intervalli staccato e legato. Lo studio n°12, opus 8, denominato Patetico è il più celebre ed il più spettacolare. Esso è paragonato allo Studio «Rivoluzionario» op.10 n° 12 di Chopin per la sua potenza drammatica. Lo studio n° 5, opus 42, denominato Affannato è considerato come il più grandioso. Si tratta di una delle pagine più accattivanti e più frequentemente suonate, malgrado la notevolissima difficoltà. »
*Guide de la musique de piano et de clavecin (Fayard 1987)
Serge Rachmaninov (1873-1943)
Nato a Oneg Rachmaninov fu subito riconosciuto dalla critica russa come un nuovo genio e fu considerato celebre anche per il suo talento di pianista. Il suo esilio dopo la rivoluzione del 1917 lo rese per sempre nostalgico. «Il suo debutto come compositore fu incoraggiato da Tchaikowski e Rachmaninov si affermò subito come il pianista-compositore più brillante della sua generazione, ultimo rappresentante della grande tradizione romantica di Liszt e di Anton Rubinstein. Il suo stile pianistico si afferma con les Pièces, op. 3 (1892) e si sviluppa con i Momenti musicali, op. 16 (1896) per accedere alla maturità nei Preludi e negli Etudes– tableaux (1902-1910) et (1911-1916). Dopo essere emigrato Rachmaninov si consacrò principalmente alla sua carriera di virtuoso (…) La sua musica si riconosce per l’unione costante della virtuosità, dell’armonia, della spazialità sonora ed in particolare per fare risuonare il piano come un insieme di campane; ciò che costituisce la sua autentica impronta.»* Elegia n° 1, op. 3 è una melodia semplice e commovente, colma di sonorità dolci e profonde che si sviluppano in crescendo. Il Preludio n° 2, opus 3 è un pezzo già molto celebre quando Rachmaninov era ancora in vita, il quale si vedeva costretto a suonarlo come bis alla fine di quasi ogni concerto. Il Preludio n° 6, opus 23 è una rêverie scevra di drammaticità, nella quale un tratto continuo di doppie croches della mano destra, fanno da sfondo ad una cantilena arrichita da un contrappunto. Il Preludio n° 5, op. 23 è uno dei più popolari. Due parti, ritmate da un martellamento accavallato, inquadrano un canto vagamente colorato di esotismo.
*Guide de la Musique de piano et de clavecin (Ed Fayard 1987)
Isaac Albéniz (1860-1909)
Nato nei Pirenei catalani, pianista prodigio a cinque anni, manifestava dei doni musicali eccezionali che stupivano i suoi professori di Parigi, Lipsia e Bruxelles.
Ha lavorato con Liszt dopo averlo perseguito di città in città. La sua carriera fu coronata dal suo capolavoro, Iberia, pubblicato lo stesso anno della sua morte. Questa opera fu considerata come la più importante della musica spagnola dopo il Rinascimento.
Granada fa parte della Suite Spagnola n. 1 che comprende otto pezzi ispirati da temi popolari regionali.Il compositore catalano riesce ad esprimere un’atmosfera delicata, tipicamente iberica.