SHÉHÉRAZADE - 148 - Hi-Res Audio - Classic

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  1. Largo e maestoso - Lento - Allegro non troppo - Tranquillo
    [Il mare e la nave di Sindbad]
  2. Lento - Andantino - Allegro Molto - Molto Moderato - Vivace scherzando - Moderato Assai - Allegro molto ed animato - Con moto
    [Il racconto del Principe Kalender]
  3. Andantino quasi allegretto
    [Il giovane Principe e la giovane Principessa]
  4. Allegro molto - Allegro molto e frenetico Vivo - Allegro non troppo e maestoso
    [Festa a Bagdad - Il mare - Naufragio - Conclusione]

Con la suite sinfonica SHEHERAZADE inizia la collaborazione tra Giulio Cesare Ricci e il grande direttore d'orchestra Gianandrea Noseda e l'Orchestra Filarmonica del Teatro Regio di Torino.
È una registrazione live che preserva la naturalezza, la dinamica e il realismo di ciò che viene suonato.
Una registrazione effettuata il 13 aprile 2015 nell'acustica naturale del Teatro Regio di Torino, registrata senza alcuna manipolazione del suono, senza equalizzazione, senza riverbero, senza condensare o espandere il suono... esclusivamente con suono naturale dal timbro reale.
Giulio Cesare Ricci ha effettuato due registrazioni della stessa esecuzione musicale: una registrazione è inclusa in questo SACD, in cui ha utilizzato tre coppie di microfoni a valvola, i Neumann U47, U48, M49 e l'altra nel SACD 193 registrazione con soli due microfoni. .. direttamente dal master analogico".
Per il mastering del SuperAudioCD Giulio Cesare Ricci ha utilizzato il sistema Signoricci, completamente analogico e valvolare.
Il master per il SACD è stato realizzato trasferendo il master analogico registrato con l'Ampex ATR 102, 2 tracce, ½ ", 30ips su Pyramix con convertitori dCS A/D e D/A.

Fantasioso colorista e sommo orchestratore, Rimskij-Korsakov pose mano alla suite sinfonica Shéhérazade nel corso dell’estate del 1888, trascorsa nella quiete propizia d’uno sperduto villaggio del remoto distretto di Luga, all’epoca in cui aveva da poco terminato l’orchestrazione del Principe Igor lasciato incompiuto dall’amico e collega Borodin, scomparso l’anno innanzi. Verosimilmente fu proprio l’esotismo seducente di quell’eccellente partitura teatrale a fecondare la creatività del compositore russo.

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