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Francesco Cavalli - Musiche Sacre Concertate (High Resolution Audio)
[Hi-Res Audio] Francesco Cavalli - Musiche sacre concertate
S. Pozzer, S. Cavalli, V. Di Donato, G. Comeaux
Accademia di Musica Antica
Ensemble Vocale e Strumentale di Rovereto - R. Vettori: direttore
Francesco Cavalli (1602-1676)
Musiche sacre concertate (Venezia 1656)
YLVA POZZER Soprano
SIMONETTA CAVALLI Mezzosoprano
VINCENZO DI DONATO Tenore
GARRICK COMEAUX Basso
MONICA PELLICIARI Violino
ELISA IMBALZANO Violino
DANIELE CERNUTO Violoncello
PIETRO PROSSER Tiorba
ACCADEMIA DI MUSICA ANTICA
ENSEMBLE VOCALE E STRUMENTALE DI ROVERETO
ROMANO VETTORI ORGANO E CONCERTAZIONE
1 Ave Maris Stella
per Alto, Tenore, Basso, 2 violini, tiorba,Basso continuo (organo) 5.57
2 Ave regina
per Tenore, Basso, basso continuo (organo) 4.49
3 Regina coeli laetare
per Alto, Tenore, Basso, basso continuo (organo) 4.08
4 Laetatus sum
per Alto, Tenore, Basso, 2 violini, violoncino, basso continuo (organo, tiorba) 9.01
5 Sonata à 3
per due violini, violoncino, basso continuo (organo, tiorba) 5.24
6 Exultet orbis gaudiis
per Canto, Alto, Tenore Basso, due violini, violoncino, basso continuo (organo, tiorba) 5.02
7 Beatus vir
per Alto, Tenore, Basso, 2 violini, violoncino, basso continuo (organo, tiorba) 11.28
8 Iesu corona virginum
per Alto, Tenore, Basso, 2 violini, violoncino, basso continuo (organo, tiorba) 4.40
9 Deus tuorum militum
per Alto, Tenore, Basso, 2 violini, violoncino, basso continuo (organo) 3.53
10 Nisi Dominus
per Canto, Alto, Tenore Basso, due violini, violoncino, basso continuo (organo, tiorba)
Ideato, registrato e prodotto da Giulio Cesare Ricci
Registrato nella Chiesa di San Bernardino a Crema (CR)
Data di registrazione, Aprile 2002
Organo Giorgio Carli 1989
Attrezzatura: microfoni a valvole Neumann U47, U48, M4, preamplificatori microfonici, cavi di linea, digitali, microfonici e alimentazione Signoricci
Registrazione in DSD stereo con il registratore Pyramix utilizzando convertitori dCS A/D e D/A .
LE MUSICHE SACRE DEL CD
«Il mio genio è stato sempre lontano dalle stampe»
Certamente già Cavalli aveva evitato, forse per troppa modestia, di cercare una adeguata diffusione a stampa delle sue opere, se proprio nella prefazione alla raccolta delle Musiche sacre del 1656 ebbe a dire: «Il mio genio è stato sempre lontano dalle stampe, e ho più tosto aconsentito a lasciar correre le mie debolezze dove portò la fortuna col mezo della penna, che con quello de torchi. Al fine però mi sono lasciato persuadere … ». A Venezia guardavano allievi e musicisti provenienti da tutta Europa, Schütz vi affinò sia il suo stile policorale, sia quello del concertato misto a piccolo organico. A questo particolare settore è dedicata una cospicua parte della raccolta di Cavalli da cui sono tratti i pezzi qui presentati, i quali, accanto ai tratti del compositore di genio, riserbano squisite sorprese vocali e strumentali. Il riferimento a Monteverdi rimane d’obbligo, in particolare nella condotta armonica e nel taglio strutturale fondamentalmente basato sul testo. Rispetto a questo modello Cavalli presenta peraltro una maggiore concisione ed una più accentuata articolazione ritmico-sillabica. E’ ampiamente sfruttata l’alternanza tra metro binario e ternario, sia a scopo espressivo per seguire l’affetto del testo, sia a scopo più generalmente strutturale. Così lo stesso recitativo arioso che ricorda l’opera d’inizio secolo, apre l’Ave regina coelorum creando un clima lirico via via diffranto e ritmato dalla frequente ripetizione testuale in imitazione concertante, introducendo una festosa sezione ternaria (“Gaude, gaude”). Le voci vengono trattate perlopiù secondo il principio del concertato e non della polifonia, ma, se da un lato mostrano la loro derivazione dal primo barocco padano (da Monteverdi al Viadana dei Concerti ecclesiastici), dall’altro vengono inquadrate grazie ad una nuova funzione del basso continuo, spesso schematizzato in andamenti cadenzali tipo basso ostinato o comunque più chiaramente armonico. L’organizzazione delle frasi e delle sezioni si fa più serrata e orientata retoricamente con ripetizioni ed accumuli semantici di varia entità (Regina coeli laetare). Le composizioni necessariamente più articolate, data la lunghezza dei testi, sono i salmi (Beatus vir, Laetatus sum, Nisi Dominus), ove affiorano tutte le tecniche a disposizione di Cavalli, compreso il recitativo solistico, seppure nella forma ancora libera quasi di «recitar cantando», solo più schematica fraseologicamente. Il compositore utilizza anche lo stile concitato monteverdiano (“peccator videbit et irascetur” nel Beatus vir) cui fa partecipare anche gli strumenti, i quali normalmente anticipano o riecheggiano i temi delle voci ora con la tecnica del ritornello, ora intersecandosi più fittamente con esse. Sotto il profilo armonico il linguaggio di Cavalli appare spesso avanzato ed espressivamente curato (si veda il passaggio al “Gloria Patri” in Laetatus sum, oppure l’espressionismo ante litteram del passo zeppo di dissonanze “qui manducatis panem doloris” nel Nisi Dominus). Cavalli non esita ad utilizzare particolari procedimenti metrici per sottolineare passaggi testuali drammatici (6/4 del “non confundetur” ancora in Nisi Dominus), senza dimenticare madrigalismi e varie colorature legate al testo (“surgite” “sicut sagittae” in Nisi Dominus, “iucundus”, “peribit” in Beatus vir). Un ampio squarcio di grande effetto drammatico, raggiungibile forse solo grazie alle modalità e tecniche del genere sacro, Cavalli introduce nel Laetatus sum, per esprimere l’emozione dei pellegrini di fronte allo spettacolo della città santa (“stantes erant pedes nostri in atriis tuis Jerusalem”). Altri momenti più lirici, e molte sezioni ternarie, ricordano le movenze di arie e duetti operistici (finali del Laetatus sum e del Nisi Dominus). Rispetto alle antifone mariane ed ai salmi, diversamente strutturati e variamente costruiti, un atteggiamento apparentemente più semplicistico, ma nella realtà più intimamente lirico ed espressivo, si nota invece nell’intonazione degli inni: invariabilmente ritagliati nella forma strofica ripetitiva che è propria già del repertorio innodico ecclesiastico, Cavalli alterna i versetti tra i vari solisti e i semplici ritornelli strumentali, ma con una varietà ed uno sfruttamento delle peculiarità dei modi armonici gregoriani di grande effetto. Così in Exultet orbis gaudiis (sul modo di Mi), affida le strofe in sequenza ad ogni solista, poi ad un duo, per poi unirlo al tutti nell’ampio ricamo finale, in Iesu corona virginum apre con tutti, prosegue con i soli e chiude nuovamente con voci e strumenti insieme, analogamente in Ave maris stella dove recupera inoltre la tonalità gregoriana dell’inno (modo di Re). Il più semplice di tutti, Deus tuorum militum, sposa ingegnosamente la regolarità delle ripetizioni strofiche (spezzando però i versi nei singoli emistichi affidati ai vari solisti) con il sostegno festoso ed accattivante del basso strofico e dei ritornelli strumentali. Nel gruppo di brani strumentali che completa la raccolta delle Musiche sacre (la loro funzione nella prassi liturgica era di sostituire il canto gregoriano), l’unica sonata a tre (in realtà a quattro, essendo il violoncino parte autonoma rispetto al basso continuo) nell’indice del basso continuo e sulle altre parti è chiamata anche «canzona», e con il suo incipit dattilico paga infatti un pegno alla canzone veneziana cinquecentesca. Essa presenta peraltro un susseguirsi di sezioni in cui si afferma una maggiore maturità di scrittura e uno spinto virtuosismo strumentale, e regge pienamente il confronto con lo sviluppo del sonatismo seicentesco dell’epoca, pur non rinunciando a chiudere con una struggente ciaccona, costruita su di un basso “di lamento” (il tetracordo frigio discendente), in cui riemerge il magistero artistico del Cavalli operista.
Per maggiore chiarezza, e limitatamente ai pezzi inclusi in questa incisione si riporta l’indice così come risulta dalla TAVOLA del Basso Continuo. Le divergenze più significative nelle indicazioni apposte alle singole parti vengono riportate in nota.
1. Hymno. Ave maris stella, à 3 2. Ave regina, à 2. Tenore, e Basso 3. Regina coeli, à 3. Alto, Tenore, e Basso 4. Laetatus à 3. A. T. e B. con due Violini, & tre Viole se piace
5. Sonata à 3 6. Hymno. Exultet orbis à 4. C. A.T. e B. con Violini 7. Beatus à 3. Alto Tenore, e Basso, con Violini, e Violoncino 8. Hymno. Iesu corona virginum à 3. A. T. e B., con Violini
9. Hymno. Deus tuorum militum à 3. A. T. e B. con Violini 10. Nisi à 4. C. A.T. e B., con Violini e Violoncino
[Romano Vettori]
Scheda tecnica
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