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Cortigiani
Daniel Johnson, David Negron, Frank Nemhauser
Kurt Richards, Douglas Stevens

Paggi
Nicholas Oakes, Timothy Oakes, Sean O-Brien, David Regelin
Damian Stanley, Devin Ratray, Eliot van Buskirk

Musicisti
Grant Herreid (citola, liuto, piffero, tamburello, cennamella)
John Loose (carillon, salterio, nacchere)
Tom Zajac (cornamusa, organetto, cennamella)

Quarte estampie real 11.15

Deuxieme dance
La terche estampie real
L’autrier m’iere levar
La quinte estampie real
Estampie ‘Daniel’

Entry of Belshazzar’s court 7.10
Entry of Belshazzar’s queen 3.19
Entry of Daniel 11.25
Interlude: Belshazzar’s lament 4.09
Entry of Darius’court 4.28
Presentation of Daniel 3.21
Daniel’s accusers 4.31
Daniel is thrown to the Lions 1.18
Visitation of the angel 5.47
Daniel’s salvation and prophesy 4.43
Te Deum 6.46

Ideato, registrato e prodotto da Giulio Cesare Ricci
Registrato nella Chiesa di Santa Sabina a Roma 
Data di registrazione Novembre 1986 
Attrezzatura: microfoni a valvole Neumann U47, U48 preamplificatori microfonici Nagra

cavi microfonici, digitali e linea Van Den Hul
Il Master originale registrato con il Nagra 4s è stato trasferito al Registratore Pyramix utilizzando convertitori dCS A/D e D/A.


L’originalità del Ludus Danielis
Il Ludus Danielis fa parte del ciclo natalizio dei drammi liturgici, appartiene cioè a quel gruppo di testi che hanno avuto origine come tropo, o chiosa, dell’ufficio religioso del Natale e in tale ambito si sono sviluppati con una propria fisionomia se non come rappresentazioni autonome. Sembra che il Ludus Danielis sia stato realizzato per la prima volta da giovani scholari della Scuola Episcopale di Beauvais verso il 1140, l’epoca in cui veniva completato il portale occidentale della Cattedrale di Chartres e in cui Eleonora d’Aquitania faceva della sua corte il punto di raccolta dei trovieri del Langue d’Oc e dei clerici vagantes. Beauvais, pur senza assurgere alla rinomanza internazinale di Parigi, Metz, Montpellier ecc., figurava in prima fila come centro culturale de XII secolo e la sua Scuola Episcopale conosceva un’intensa attività artistica, peraltro sempre secondo le connotazioni dell’epoca per la quale l’organizzazione e l’approntamento di rappresentazioni sacre serviva anzitutto al compito educativo di rendere efficacemente accessibile ai molti, che dovevano essere conquistato alla causa cristiana e che non sapevano il latino, il messaggio dogmatico, esplicandolo sia visualmente sia acusticamente. A Beauvais s’applicavano in concreto le coordinate di una pedagogia che coinvolgeva autori ed esecutori, docenti ed apprendisti in un’azione inequivocabilmente di culto religiosa, volta a riproporre nel medioevo quella che era stata la caratteristica d’origine del dramma classico dei greci - la chiara derivazione dal rito - nella fattispecie la traduzione in termini più semplici dell’intera storia sacra. Nelle sue connotazioni linguistiche e storiche, il Ludus Danielis rientra nel termine generico di dramma “liturgico” o para-liturgico, intendendosi per tale una forma d’azione rappresentativa che, sorta nell’ambito della chiesa cattolica medioevale, presentava tutte le caratteristiche essenziali del dramma, cioè un’azione dialogata, una messa in scena appropriata e, soprattutto, un congruo numero di personaggi interpretati da attori che erano legati al clero. I testi, che traevano i loro argomenti per lo più dalla bibbia, erano conservati in manoscritti e breviari dei luoghi di culto. Caratteristica prima del dramma liturgico nei confronti del posteriore dramma sacro (Mistère, Miracle play, Sacra Rappresentazione, ecc., a seconda delle varie areee nazionali) è infatti lo stesso rapporto con la liturgia dal cui seno esso nasce e da cui prende la lingua (il latino), gli attori (chierici, anche nelle parti femminili), la sede (chiesa) e l’occasione spettacolare (feste liturgiche). In questo senso il dramma liturgico è ancora un rito e l’uomo del medioevo chiamato ad assistervi (i primi documenti in Occidente sono fra lo scorcio del IX e gli inizi del X secolo) è innanzitutto un fedele, conscio di partecipare ad una pratica religiosa. Non sono molti gli esempi tramandatici di drammi liturgici che traggono l’argomento dal Vecchio Testamento. Tra essi i due esempi più convincenti si basano, quanto a intreccio, sul Libro di Daniele. La composizione strogica raggiungeva un grado avanzatissimo di varietà metrica ed in sede rappresentativa costituivano spettacoli di splendido effetto. Il primo di essi è dovuto al chierico Hilarius, il secondo è opera di collaborazione degli scholari della Cattedrale di Beauvais. Delle due stesure, la versione di Beauvais è l’unica ad avere al suo attivo la parte musicale notata chiaramente sul tetragramma. È questa seconda versione, con la sua riccezza di melodia, varietà di ritmo e modo, colore e allegoria, a costituire il Ludus Danielis. La trama si basa su notissimi episodi tratti dal Libro di Daniele nella Vulgata: il sontuoso banchetto di Baldassarre, la misteriosa scritta a mano sulla parete, l’interpretazione di Daniele di quelle parole e la ricompensa per la sua profezia, il ritorno al tempio dei vasi sacri, l’abbattimento di Baldassarre ad opera di Dario, la chiamata di Daniele a consigliere di Dario, il complotto degli invidiosi contro Daniele, la sua calata nella fossa dei leoni e la sua liberazione dalle loro insidie ad opera di un angelo ed infine la sua profezia dell’avvento del Messia. Indubbiamente già allora il Ludus Danielis era considerato uno spettacolo molto ricco, presupponendo l’impiego di un numero considerevole di esecutori e nella messinscena una profusione di oggetti e simboli, tratti dal tesoro della Cattedrale. Il risultato spettacolare è senz’altro un unicum tra i drammi liturgici medievali, considerato da molti studiosi come il punto d’arrivo di un lungo processo evolutivo nel tempo, prossimo al giro di boa verso realizzazioni più complesse che avrebbero segnato il distacco dell’azione rappresentativa dalla consuetudine liturgica, sì da portare le basi della transizione verso un genere nuovo di teatro medievale, magari ancora edificante ma non più legato ad un atto di fede.  Luigi Bellingardi

DANIELANDTHELIONS - 016 Hi-Res Audio- Classic

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