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1. Dum paterfamilias - voci, bombarda contralto, ud, zarb 7.36

2. Vos qui secuti - baritono G. Paccagnella 0.54

3. Gratulantes Celebremus - voci itineranti 3.36

4. Como poden - flauto da tamburo itinerante 3.38

5. Stella nova - voci, saz, darabukka 6.50

6. Beneditti e laudati - voci, bombarda contralto, viella, ud 10.49

7. Kyrie IV - voci itineranti 3.08

8. Cunctipotens genitor Deus - voci femminili 1.52

9. Cunctipotens genitor Deus - voci maschili, tenore L. Scuda 5.06

10. Poys que dos Reys - voce recitante G. Paccagnella, bombarda contralto, saz, zarb 6.19

11. Quem a omagen / Madre de Deus - bombarda soprano, zarb 2.00

12. Regi perennis - voci itineranti 3.41

13. Ecce adest - voci 3.14

14. Iucundetur et lætetur - voci, flauto dolce, saz, darabukka, bendir 5.34

15. Dum paterfamilias - voci, bombarda contralto, ud, zarb 7.37

 

Ideato, registrato e prodotto da Giulio Cesare Ricci
Registrato nella Chiesa di Santa Maria Assunta di Castelluccio, Porretta Terme (BO)
Data di registrazione:  Marzo 1997 brani vocali e strumentali, nel Maggio 1997 brani a cappella  
Attrezzatura: microfoni a valvole Neumann U 47 e U 49
Preamplificatori microfonici Nagra
Registratori analogici Nagra 4S 
Cavi di linea, digitali, microfonici e di alimentazione: Signoricci
I master analogici originali sono stati trasferiti direttamente da Nagra 4S a DSD

“...non s’intende peregrino se non chi va verso la casa di San Jacopo o riede...” Persino Dante, nella “Vita Nova”, ci spiega chiaramente, attraverso una esemplificazione della terminologia, che pellegrino per antonomasia è colui che va a Santiago de Compostela, luogo dove, nel IX secolo, fu rinvenuto il sepolcro dell’Apostolo Giacomo, grazie alla luce miracolosa di una stella (da cui Sant’Iago di Campus Stellæ). Divenuto nell’XI secolo sede di una bellissima cattedrale, Santiago è per tutto il Medioevo il punto d’arrivo del “Camino” e di tutta quella rete viaria che attraversò l’Europa in quei secoli e che prese il nome di Via Francigena. Molto è stato scritto sulle motivazioni dell’homo viator nel Medioevo, a cominciare da quelle spirituali, per finire a coloro che, fossero essi sbandati, girovaghi o fuggiaschi, nel pellegrinaggio si mascheravano. L’idea comunque del viaggio dell’anima verso una meta devozionale è la più presente nei documenti e nelle testimonianze dell’epoca, e fa sorgere subito una domanda: quali sono i motivi di tanta venerazione per San Giacomo? Primo fra gli Apostoli a subire il martirio, cugino di Gesù (come suo fratello Giovanni), la sua tomba “fue più lontana de la sua patria che d’alcuno altro apostolo” (Dante, Vita Nova). I miracoli a lui attribuiti e riportati nel Codex Calixtinus (una specie di guida del pellegrino risalente al XII secolo e conservata nell’Archivio de la Catedral di Santiago) si riferiscono ad aiuti ricevuti in occasione di pericoli lungo il cammino, in viaggi per mare, o per aggressioni di nemici; senza contare l’aiuto del Santo alla Spagna nella Reconquista della propria terra dopo il dominio arabo, riscatto cristiano di cui San Giacomo divenne il simbolo. Questi furono probabilmente i principali fattori che contribuirono alla popolarità del Santo che, sentito così vicino dai fedeli, viene rappresentato nell’iconografia con gli stessi attributi dei pellegrini: il bordone (bastone), la conchiglia (cappa santa), la “pellegrina”, sorta di borraccia fatta con una zucca secca. La diffusione del suo culto e l’importanza del Camino di Santiago come peregrinatio maior si ritrova nella varietà di tematiche e nella quantità di riferimenti jacopei presenti nella produzione musicale sacra dei secoli XII e XIII. Seguendo questa traccia abbiamo immaginato il viaggio di un pellegrino che dall’Italia centrale parte per andare a Santiago, attraversando il nord Italia, parte della Francia e della Spagna. Il viaggio musicale inizia con la visione della meta da raggiungere: Dum paterfamilias, inno di Santiago, ci trasporta prepotentemente nel mondo sonoro dei pellegrini che, il giorno di San Giacomo (25 luglio) partono dopo una breve liturgia degli Apostoli. Il cammino prosegue attraversando l’Italia, dove il Laudario Cortonese ci offre esempi di laudi duecentesche, fra cui Beneditti e laudati, brano in cui si parla proprio di San Giacomo. La Francia, in questo pellegrinaggio musicale, assume un ruolo particolare: dal punto di vista storico le scuole francesi sono la culla della polifonia, ed anche da recenti studi pare che il Codex Calixtinus (o Jacobus) fosse in realtà di redazione francese, e francesi erano gli autori dei brani polifonici ivi presenti. Così, situando un brano come Cunctipotens genitor Deus in Francia, abbiamo anche voluto mostrarne la genesi facendolo precedere dal Kyrie IV (il cui tropo appunto è Cunctipotens genitor Deus) pensato con un andamento di quinte parallele e da un organum dello stesso tropo, risalente all’XI secolo. Arrivati in Spagna, ci accolgono le Cantigas de Sancta Maria (più di 400 composizioni raccolte da Alfonso X El Savio nel XIII secolo), tra cui Poys que dos Reysche narra del primo pellegrinaggio della storia cristiana: i Re magi e la stella che li guidò nel cammino; seguono poi alcuni inni monodici tratti dal Codex Calixtinus che sono di chiara origine iberica. Il viaggio del pellegrino si conclude con il brano iniziale: con Dum paterfamilias si celebra festosamente il Santo, varie lingue si mescolano ed il grido: “Ultreya, Suseya” rimarrà nei secoli il simbolo del pellegrino compostellano.   
Roberta Cristoni

PRIMUSEXAPOSTOLIS - 007 Hi-Res Audio- Vocal

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