Giuseppe Tartini - CONCERTO IN LA MAGGIORE D69 1. Allegro 5’52” 2. Adagio 4’36” 3. Presto 5’06” 4. Largo andante 5’50”
Pietro Locatelli - CONCERTO IN RE MAGGIORE “LABIRINTO ARMONICO” Op. 3 n. 12 5. Allegro - Capriccio 6’58” 6. Largo - Presto - Adagio 3’44” 7. Allegro - Capriccio 12’43”
Astor Piazzolla 8. LE GRAN TANGO 12’18”
Niccolò Paganini 9. LA CAMPANELLA 9’11” 10. CANTABILE 5’03”
Astor Piazzolla 11. OBLIVION 5’01”
Ideato, registrato e prodotto da Giulio Cesare Ricci Registrato al Teatro Ponchielli, Cremona Data di registrazione 16 Novembre 2005 Attrezzatura: microfoni a valvole Neumann U 47, U 48, M 49 preamplificatori microfonici, cavi di linea, microfonici e di alimentazione Signoricci . Registrato in stereo DSD su registratore Pyramix utilizzando convertitori dCS A/D e D/A
ANTONIUS STRADIVARIUS CREMONENSIS - FACIEBAT ANNO 1727
La collezione “Gli Archi di Palazzo Comunale” di Cremona si è arricchita di un terzo violino realizzato da Antonio Stradivari, uno dei pezzi più pregiati della liuteria mondiale: “Il Vesuvio 1727”. Acquistato da un governatore inglese alla fine dell’800, che se lo portò anche in India, il Vesuvio entrò in possesso del violinista Jan Hambourg, che lo tenne fino alla morte (1947) dando vita a un apprezzato trio assieme ai fratelli Mark (pianista) e Boris (violoncellista). Gli eredi lo vendettero al violinista spagnolo Antonio Brosa, maestro di Lauricella, quindi passò all’allievo intorno al 1968. Nato a Londra da una famiglia di origine siciliana, il Maestro Remo Lauricella era solito ritornare ogni anno in Italia e faceva tappa regolarmente a Cremona, dove ritrovava il “Carlo IX” di Andrea Amati, lo strumento che aveva avuto modo di suonare durante la sua carriera per ben dodici anni, dal 1935 al 1947. Alla fine dell’estate 1978 il Maestro Lauricella soggiornò a Cremona. Al suo rientro a Londra, nell’ottobre dello stesso anno, scrisse una lettera all’allora Sindaco Emilio Zanoni con la quale assicurava di avere confermato con testamento la sua volontà di donare, al momento della morte, alla città di Cremona, lo Stradivari “Il Vesuvio 1727”. Il Maestro Lauricella è deceduto il 19 gennaio 2003, ma ostaggio del fisco e della burocrazia britannica, il prezioso Vesuvio 1727 è approdato a Cremona solo nell’ottobre 2005. Anni addietro il Vesuvio 1727 è stato valutato da Sotheby’s 300.000 sterline, pari circa a 450.000,00 Euro. Non è da escludere che il valore reale dello strumento sia nel frattempo aumentato. L’autenticità del violino Vesuvio 1727 è stata certificata più volte da importanti expertise, quella più significativa è stata eseguita nel maggio 1929 dalla famosa Casa W.E. Hall & Sons di Londra, che rilasciò allora un certificato a firma di Alfred Hill, nel quale si dice che il violino è opera autentica di Antonio Stradivari con etichetta originale che porta la data 1727. Il Vesuvio 1727 è menzionato in “Violin Iconography of Antonio Stradivari 1644-1737” by Herbert k. Goodhind.
David Garfield: piano, 9’3” by Julius Bluthner; 1930 Michael O’Neill: Yamaha Nylon Stringed Acoustic Guitar James Earl: Warwick Acoustic Bass Guitar Larry Klimas: Tenor & Soprano Sax, Flute Walfredo Reyes: Drums, Custom Pearl Kit
V. Pivovarov, M. Werba, A. Grato, T. Monogarova, M. Palazzi, M. Lehotsky, A. Elliot, M. Panova, R. Sharp Wexford Festival Opera Chorus Young Wexford Singers National Philarmonic Orchestra of Belarus / A. Voloschuk: conductor
La masterizzazione per il SACD Vasco Rossi - C'è chi dice no è stata effettuata da Giulio Cesare Ricci utilizzando il sistema Signoricci interamente analogico e valvolare. Il Master è stato realizzato con il Direct Strem Digital (DSD) su registratore Pyramix usando convertitori dCS.
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