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Igor Stravinsky - The Complete published Piano Works (Hi-Resolution...
[Hi-Res Audio] IGOR STRAVINSKY - The Complete published Piano Works
Giacomo Franci - Piano
G. ROSSINI, L. LIVIABELLA, F. BUSONI
G. ROSSINI (1792 - 1868)
Marcia (pas-redoublé) (*)
Petite fanfare (*)
L. LIVIABELLA (1902 - 1964)
Suite giocattolo (**)
La gocciolina
Il tamburino
Valzer
Cucù
Le campane (omaggio a Mussorgsky)
Capriccetto finale
Riderella (*)
Il ruscello
La fuga nel mare
La città azzurra
Il pianto di Riderella
La pietà del sole
Il ruscello
Voce recitante: Carla Corsi
F. BUSONI (1866 - 1924)
Melodie Popolari Finlandesi op. 27 (**)
Andante molto espressivo
Andantino
(*) Prima parte Paolo Dirani
(**) Prima parte Ferruccio Amelotti
Durata totale: 46’38”
Recorded at Teatro Comunale di Budrio
Recording date Budrio July 1992
General producer Giulio Cesare Ricci
Recording supervisor and sound engineer Giulio Cesare Ricci
Music consultant Annamaria Di Fabio
English translation Cecilia Sandroni
Tube microphone Neumann U-47
Digital tape recorder Teac R-1
Il nome di GIOACHINO ROSSINI (Pesaro 1792 - Passy de Paris 1868) è rimasto legato alla produzione di musica operistica per la quale scrisse pagine incisive. La sua folgorante carriera teatrale procede dalla freschezza inventiva delle primissime opere alla sfrenata vitalità del Barbiere di Siviglia fino alla pensierosa pacatezza del Guglielmo Tell del 1829. Da questo momento ha inizio il cosiddetto "silenzio" del compositore durante il quale, per circa quarant'anni angustiato da problemi di salute che si ripresentavano a fasi alterne, egli si tenne lontano dal teatro. In realtà il suo silenzio fu solo apparente e la sua vecchiaia trascorse operosamente nella composizione di pagine di musica da camera, che egli stesso raccolse sotto il nome di Péchés de vieillesse, e nella elaborazione della Petite Messe Solennelle con soluzioni inedite. Il recupero rossiniano si è concretizzato solo nel Novecento e si sta realizzando ancora con la diffusione della produzione cameristica a cui i due brani proposti appartengono.
LA MARCIA (Pas redoublé) per il sultano di Turchia Abdul Medjid (per cui Rossini venne insignito dell'ordine del Nicham-Iftihar) è musica strumentale del periodo fiorentino (1851-1855). Il brano, composto nel 1852, forse per orchestra, vide l'edizione ad opera di Ricordi nel 1853-54 nelle due versioni per pianoforte e per pianoforte a quattro mani. Presenta l'andamento regolare della marcia con il ritmo marcato in due tempi (2/4). Dalla tonalità base in do maggiore, che si articola in toni di leggiadra frivolezza o di ironica rappresentazione, si passa all'episodio centrale in fa maggiore cui segue la ripresa nella tonalità d'impianto e la coda.
LA PETITE FANFARE appartiene ai Péchés de vieillesse, un numero elevato di composizioni di musica da camera, soprattutto pianistiche e vocali, all'origine non destinate né alla pubblicazione né all'esecuzione in pubblico ma alle "soirées" che animavano la casa di Rossini della Chaussée d'Antin nell'ultimo periodo parigino (dal 1855 in poi). Le composizioni pianistiche dei Péchés si comprendono esclusivamente usando una chiave di lettura ironica e dissacrante. Gli stessi titoli presentano spesso ambiguità o smentiscono quanto i brani musicali affermano. Si tratta di una operazione psicologica a scopo difensivo: il compositore si sforza, con l'assunzione di atteggiamenti distaccati, di mimetizzare il confronto doloroso e traumatico con il mondo esterno. Il brano è costituito da un solo movimento, l’”Allegretto" in mi bemolle maggiore, il cui motivo musicale, con gli accordi ripetuti, richiama musiche di caccia e militari (corni e legni). L'”excursus” centrale si limita ai toni vicini, il relativo minore e la sottodominante.
LINO LIVIABELLA (Macerata 1902 - Bologna 1964) diplomatosi al Conservatorio di Santa Cecilia a Roma in Pianoforte, Organo e, con Respighi in Composizione, ottenne numerosi premi in Italia e all'estero per le sue composizioni, svolgendo anche un'intensa carriera didattica che lo vide, nella sua fase terminale, direttore dei Conservatori di Pesaro, Parma e Bologna. Lo stile di Liviabella accoglie la tendenza di Respighi, risolvendosi in immagini descrittive che si snodano sul terreno del cromatismo e della politonalità. Nella sua musica si individua il travaglio e la complessa ricerca della nostra età inquieta, con una carica espressiva tale da stabilire un contatto immediato con l'ascoltatore.
LA SUITE-GIOCATTOLO è del 1953. È poesia aerea e a tratti smagliante, in cui la vena intimista si risolve in tinte forti e in immagini visive. Alla suggestione impressionista di "La gocciolina" segue l'irruenza infantile del "Tamburino", la serenità pacata, quasi onirica del "Valzer", il suono del "Cucù" che richiama alla realtà finché questa non viene riaffermata con decisione da "Le campane", omaggio dichiarato a Mussorgsky, per chiudere con il "Capriccetto" finale forte e dispettoso. In un momento di sottile malinconia il compositore scrisse: "Ho edito da Su-vini-Zerboni una minima suite-giocattolo dedicata ai bambini piccolissimi, fra cent'anni qualche riesumatore la troverà spiritosissima e si vanterà di averla scoperta... Forse un giorno mi risveglierò..."
RIDERELLA venne composta per pianoforte a quattro mani nel 1927 e, come molte altre, reca la scritta "Alla mia Lidia". Si tratta di una favola in musica nata durante il fidanzamento per essere eseguita insieme alla futura moglie. È una pagina soffusa di delicata e malinconica poesia mista a suoni e colori brillanti. Ebbe poi una versione per voce recitante, archi, piano e arpa nel 1947.
FERRUCCIO BUSONI (Empoli 1866 - Berlino 1924) è lo pseudonimo del compositore Michelangelo Dante Benvenuto. Per la sua attività di pianista e compositore viaggiò in tutto il mondo per poi stabilirsi definitivamente a Berlino. Si ispirò all'ideale di una ' nuova classicità", di uno stile capace di esprimersi in un clima sereno, superiore ad ogni fervore romantico. Partendo dai classici, in particolare da Bach, raggiunse una purezza espressiva che dal punto di vista armonico presenta condensazione cromatica fino all'occultamento dei poli di attrazione tonale. Per Busoni "l'ottava non consiste più di sette ma di dodici suoni". La "nuova classicità" bilancerà così la tendenza contrapposta volta al superamento di ogni convenzione formale. In vita la sua attività compositiva fu adombrata dalla fama di pianista, ma negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una rivalutazione che lo ha giustamente collocato tra i grandi compositori della sua epoca.
LE MELODIE POPOLARI FINLANDESI op. 27 per pianoforte a quattro mani, dedicate ad Anna Lindelöf, sono del 1888. Appartengono al periodo giovanile quando, per intercessione di Hugo Riemann, nel 1889 il compositore ottenne la cattedra di pianoforte ad Helsinki. Nel significativo allargamento dell'impalcatura tonale già si riescono ad intuire le caratteristiche delle composizioni della piena maturità, anche se non siamo ancora nel sistema di notazione privo dei segni di alterazione. La partitura, articolata in molti stacchi di tempo, riporta delle indicazioni che richiamano l'imitazione degli strumenti dell'orchestra.
Annamaria Di Fabio
Scheda tecnica