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TRACKLIST

  1. L'ANGLOISE-RONDEAU
  2. L'ARMONIEUSE-RONDEAU
  3. LA PLAINTIVE
  4. LA VILLAGEOISE
  5. LES PROMENADES
  6. L'INCOSTANTE
  7. L'ITALIENE
  8. LA FRANCOISE
  9. ADAGIO
  10. ALLEGRO
  11. ANDANTE
  12. VIVACE
  13. ALLEMANDE
  14. LA LEGERE
  15. SARABANDE
  16. GIGUE
  17. L'INQUIETTE-RONDEAU
  18. GAVOTTE I E II
  19. MENNET I E II
  20. LES SAUTERELLES
  21. L'AGITE'E-RONDEAU
  22. LES ZEPHIRS-RONDEAU
  23. LA MUSETTE
  24. LA FRINGANTE

DIANA PETECH

Dopo gli studi di pianoforte si è dedicata al repertorio tastieristico antico, studiando organo con James Edward Goettsche e clavicembalo con Flaminia Nardi, Scott Ross, Bob Van Asperen, Gustav Leonhardt e Kenneth Gilbert in importanti istituzioni italiane e straniere quali l'Accademia Chigiana e li Girmar di Saintes (Francia) si è infine diplomata con lode presso li Royal College of Music di Londra.

Nel 1979 inizia l'attività concertistica, che la porta l'anno seguente ni Francia per la Société de Musique Ancienne de Nice, per cui tiene concerti e corsi di interpretazione e di cui nel 1981 viene nominata membro Onorario.

Nel 1981 effettua una tournée in Giappone, con recitals a Tokyo e Kyoto ed una registrazione alla radio giapponese, numerosi i concerti che la vedono in veste di solista o di continuista in formazioni cameristiche in Italia, Francia. Svizzera e Belgio. Svolge attività di ricerca musicologica, ed ha curato l'edizione critica dell'integrale dei "Piéces de clavecin" di Joseph Hector Fiocco per la casa editrice Heuguel di Parigi; il volume è in preparazione nella collana "Le pupitre". Si sta occupando ora dell'edizione di una raccolta di musica dello stesso autore, ancora parzialmente inedita. Giornalista ha collaborato a lungo con riviste di hifi e musica, ed ha realizzato cicli di trasmissioni per la Rai, attualmente firma la rubrica "Baroccherie" su Audioreview e realizza programmi musicali speciali per la Radio Svizzera Italiana.

Con l'incisione su CD de "Piéces de Clavecin" di J.H. Fiocco ha iniziato a collaborare con la casa discografica Fonè.

Joseph Hector Fiocco

Joseph Hector Fiocco è nato a Bruxelles il 20 gennaio 1703; suo padre, Pietro Antonio, veneto di nascita e di formazione, era emigrato nei Paesi Bassi nel 1681 e vi aveva impiantato diverse attività tutti inerenti alla musica, come il commercio di clavicembali e l'impresariato teatrale; era stato, tra l'altro, uno dei fondatori ed il primo direttore del Teatro "del Quai au Foin", tutt'ora attivo con il nome di "Théatre de la Monnaie". Si era anche costruito una buona fama di compositore, in un ambiente musicale di impronta prevalentemente francese ma che apprezzava molto i musicisti italiani, al punto da ottenere nel 1706 il titolo di Maestro di Cappella di Corte, ereditato alla sua morte dal figlio maggiore Jean Joseph (1714).

Joseph Hector, uno degli undici figli avuti da Pietro Antonio in seconde nozze, si forma, musicalmente, sotto la guida del padre prima e del fratellastro poi; già nel 1728 è nominato Vice Maestro di Cappella a Corte (a giudicare da quanto ci resta della sua musica, non solo per mafia di famiglia ma per reali meriti professionali); vi resta fino al 1731, anno in cui vince il concorso al posto di Maestro di Cappella della Cattedrale di Anversa. L'incarico era meno prestigioso ma più interessante e più redditizio, e Joseph Hector si trasferisce ad Anversa con la moglie, Marie-Caroline Dujardin, e la figlia di quattro anni.

Il suo contratto nella nuova posizione prevedeva la composizione e l'esecuzione delle Messe e dei Mottetti per le diverse festività religiose e la gestione completa di due cori di ragazzi, a cui doveva fornire vitto e alloggio (e il contratto è molto preciso in merito), impartire un'educazione con lezioni di latino, canto, organo e clavicembalo, violino, e con cui doveva organizzare l'attività di prove e di esecuzione della musica richiesta dal servizio in Cattedrale.

Nel marzo del 1737 Fiocco dà le dimissioni e torna a Bruxelles in qualità di Maestro di Cappella della centralissima Chiesa Collegiata di Sainte-Gudule, dove continua a produrre musica sacra anche di notevole valore.

La morte interrompe un periodo di grande fecondità artistica, cogliendolo d'improvviso il 22 giugno 1741 all'età di 38 anni.

I Pièces de Clavecin di Joseph Hector

Fiocco uscirono a Bruxelles nel 1730, in un'incisione realizzata da Jean-Laurent

Krafft; di questa edizione ci sono giunti quattro esemplari: uno è a Londra, uno a Praga, due alla Biblioteca Nazionale di Parigi; su questi ultimi ho realizzato una nuova edizione dell'opera per la collana "Le Pupitre" della casa editrice Heugel di Parigi. Ovviamente su di essa si basa presente registrazione.

Una precedente edizione "moderna" era stata curata da Joseph Watelet nel 1937 ad Anversa e ripubblicata nel 1955 nella serie "Monumenta Musicae Belgicae"; non molto corretta, è inevitabilmente invecchiata nei criteri editoriali; da qui l'idea e la necessità di una nuova edizione improntata a criteri filologici, e della relativa nuova versione discografica.

L'opera esce, dicevo, a Bruxelles nel 1730, con una dedica al Principe di Arenberg, alla cui figlia Fiocco dava lezioni di clavicembalo. È costituita da due Suites di dodici pezzi ciascuna; la prima Suite segue uno schema molto libero, mentre la seconda rientra in quello tradizionale della Suite alla francese, con la sua brava successione di Allemande, Courante, Sarabande, Gigue, Gavotte e Menuets inframezzati da altre danze o pezzi di carattere con titoli di fantasia non sempre appropriati. Un esempio per tutti: il Rondeau "L'Agitée" si dondola dolcemente in 12/8 per i primi tre couplets, ed il finale Double (versione elaborata) del Rondeau stesso, in semicrome, non basta a farne un pezzo davvero "agitato".

La prima Suite termina con una vera e propria Sonata italiana in quattro movi-mento: Allegro, Adagio, Andante, Vivace: un'unità musicale autonoma che può es-serre suonata anche separatamente dal resto della Suite.

Qui l'origine italiana di Fiocco si rivela con tutta chiarezza e in piena autonomia stilistica. Il resto della raccolta oscilla tra lo stile francese e una curiosa mistura di stile italiano con dettagli di scrittura e abbellimenti "à la française"; si realizza dunque nella musica di Fiocco una certa sintesi tra i due caratteri, come una risposta ideale a quanti, tra la fine del 600 e la prima metà del '700, avevano fatto della pretesa superiorità di questa o quella scuola nazionale la ragione per una vera e propria guerra, con pubblicazione di libelli feroci, scambi di insulti e roghi di ritratti sulle piazze di Parigi.

"Les Goûts réunis", insomma: con questo titolo già sei anni prima François Couperin aveva pubblicato la sua seconda raccolta di Concerti, in cui questa sintesi era ampiamente sperimentata. Può anche essere che Fiocco li conoscesse, ma le sue fonti e le sue influenze sono rintracciabili più chiaramente altrove, in Händel per esempio, un altro che usava accostare nei suoi pezzi per clavicembalo il più rigoroso stile francese a brani di chiara impronta melodica italiana. La sintesi, dunque, era nell'aria; per Fiocco, belga di nascita e di residenza ma italiano di sangue e di formazione, era una forma di espressione assolutamente naturale.

La raccolta dei Pièces de Clavecin offre brani di qualità discontinua, con pezzi di onesto artigianato, sia pure di buona fattura, accanto ad altri di grande lirismo e a veri e propri colpi di genio. Alll'epoca della pubblicazione della raccolta Fiocco aveva 27 anni; la sua musica sacra, posteriore a quegli anni, mostra un'evoluzione e una maturazione continua verso uno stile sempre più personale ed intenso: è un peccato che non gli sia stato dato il tempo di andare avanti anche per la strada aperta da questa prima - ed unica - raccolta di Pièces de Clavecin.

 

Diana Petech

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