CD 1

1) NABUCCO: “Sperate o figli”bs. Nazzareno de Angelis

1937 Columbia CBX 334 .......................................................................................... 3.28

2) NABUCCO: “Tu sul labbro dei veggenti” bs. Nazzareno de Angelis

193 7 Columbia CBX 341 .......................................................................................... 3.45

3) NABUCCO: “Va pensiero” Coro e professori d’orchestra Teatro alla Scala

dir. Cav. Carlo Sabajno 1932 c. VDP 102.668 .......................................................... 4.22 

4) I LOMBARDI ALLA PRIMA CROCIATA: “Qual voluttà” ten. Beniamino Gigli 

bs. Ezio Pinza, sop. Elisabeth Rethberg 1927 Vietar VDP 42.1104 .......................... 4.00 

5) I LOMBARDI ALLA PRIMA CROCIATA: “La mia letizia infondere”

ten. Ferruccio Tagliavini, Orch. Dell’EIAR, dir. Ugo Tansini 1940 Cetra 70490 ......... 2.33 

6) ERNANI: “Infelice, e tuo credevi”bs. Ezio Pinza 1930 Vietar VDP 42.1267 .......... 3.02

7) ATTILA: “Te sol quest'anima” ten. Beniamino Gigli, bs. Ezio Pinza 

sop. Elisabeth Rethberg 1927 Viccor VDP 42.1105 .................................................. 2.50

8) LUISA MILLER: “Quando le sere al placido” ten. Tito Schipa 

1929 Victor VDP 42.709 .......................................................................................... 3.09

LA TRILOGIA POPOLARE The populartrilogy

9) RIGOLETTO: “Signor? Va non ho niente” bar. Apollo Granforte, bs. Franco Zaccarini _ Orch. Teatro alla Scala, dir. Carlo Sabajno 1930 Voce del Padrone VDP 32.1542 ..... 3.57

10) RIGOLETTO: “Pari siamo” bar. Apollo Granforte, Orchestra Teatro alla Scala 

dir. Gino Nastrucci 1930 Voce del Padrone VDP 32.1889 ....................................... 3.49 

11) RIGOLETTO: “Caro nome”sop. Toti Dal Monte 1924 HMV VDP 2.053241 ........ 4.16 

12) RIGOLETTO: “Parmi veder le lagrime” ten. Tito Schipa 1914 VDP 42.679 ........... 3.58 

13) RIGOLETTO: “Parmi veder le lagrime” ten. Enrico Caruso 1913 VDP 2.052076 .. .4.28 

14) RIGOLETTO: “Povero Rigoletto” bar. Giuseppe De Luca, Coro e Orchestra Metropolitan di New York, dir. Giulio Setti 1930 Victor VDP 42.716 ...................... 3.42

15) RIGOLETTO: “Cortigiani, vii razza dannata” bar. Giuseppe De Luca, Coro e Orchestra Metropolitan di New York, dir. Giulio Setti 1930 Victor VDP 42.680 ..................... .4.13 

16) RIGOLETTO: “Bella figlia dell’amore”sop. Amelita Galli Curci, cont. Louise Homer, ten. Beniamino Gigli, bar. Giuseppe De Luca 1927 VDP 2.054210 ......................... 3.24

17) TRAVIATA: “Dei miei bollenti spiriti” ten. Beniamino Gigli

1982 Victor VDP 2.052397 ………………………………………………. 4.07

18) TRAVIATA: “Dite alla giovane” sop. Amelita Galli Curci, bar. Giuseppe De Luca Orchestra Metropolitan di New York, dir. Giulio Setti 1919 VDP 2.054213 ....... 4.01

19) TRAVIATA: “Addio del passato” sop. Claudia Muzio 1922 Columbia CBX 1364… 3.20 

1.14.41

CD 2

1) TRAVIATA: “Parigi, o cara”sop. Amelita Galli Curci, ten. Tito Schipa 

1924 Vietar VDP 40.2396 ......................................................................................... 3.20 

2) TRAVIATA: “Un dì felice eterea”sop. Amelita Galli Curci, reo. Tito Schipa 

1924 VDP 40.2395 .................................................................................................. 3.08 

3) IL TROVATORE: “Miserere di un'alma” ten. Giovanni Martinelli, sop. Rosa PonselleOrch. Metropolitan di New York, dir. Giulio Setti 1928 HMV VDP 2.054243 ......... 4.20 

4) IL TROVATORE: “Ai nostri monti” ten. Giovanni Martinelli, cont. Louise Homer 

1928 HMV VDP 2.054270 ...................................................................................... 4.17 

LA MATURITA' The mature period

5) SIMON BOCCANEGRA: “Il lacerato spirito”bs. Ezio Pinza

1925 VDP 2.052240…………………………………………………………. 4.12

6) UN BALLO IN MASCHERA: “E' lui, è lui”m.sop. Irene Menghini Cattaneo 

Coro e Orchestra Teatro alla Scala, dir. Cav. Carlo Sabajno

1930 Voce del Padrone VDP 32.1256................................................................. 2.14

7) UN BALLO IN MASCHERA: “Eri tu che macchiavi” bar. Gino Bechi, Orch. Teatro alla Scala, dir. Umberto Berrettoni 1945 Voce del Padrone VDP 2BA.4386………… 4.32

8) LA FORZA DEL DESTINO: “Solenne in quest’ora” ten. Beniamino Gigli 

bar. Giuseppe De Luca 1928 Vietar VDP 2.054177……………………………. 4. 14

9) LA FORZA DEL DESTINO: “Il santo nome di Dio” 

bs. Ezio Pinza 1930 Victor VDP 2 052386…………………………………. 4.18

10) LA FORZA DEL DESTINO: “La vergine degli angeli” sop. RosaPonselle, bs. Ezio Pinza, Orchestra Metropolitan di New York, dir. Giulio Setti 1930 Victor VDP 2.054244…4.20

11) DON CARLO: “Dormirò sol” bar. Augusto Beuf, Orchestra Teatro alla Scala 

dir. Umberto Berrettoni 1940 Voce del Padrone VDP 2BA.4390 ............................. 3.44 

12) AIDA: “Celeste Aida” ten. Enrico Caruso 1911 VDP 2.052066 .............................. 4.31 

13) AIDA: “Ritorna vincitor!” sop. Maria Caniglia, Orchestra e Coro Teatro 

dell’Opera di Roma, dir. Tullio Serafin 1947 VDP DB 6395-A ................................ 3.16 

14) AIDA: “Celeste Aida” ten. Beniamino Gigli, Orchestra e Coro Teatro dell'Opera di Roma dir. Tullio Serafin 1947 VDP DB 6393-A ................................................................ 4.22 

15) AIDA: “Cielo mio padre” bar. Gino Bechi, sop. Maria Caniglia, Orchestra Teatro dell’Opera di Roma, dir. Tullio Serafin 1947 VDP DB 6405-A ................................ 3.10 

 

GLI ULTIMI CAPOLAVORI The last masterpieces

16) OTELLO: “Credo in un Dio crudel” bar. Titta Ruffo 1914 Victor VDP 2.054090 ........ 4.17

17) OTELLO: “Pel ciel marmoreo, giuro!”

bar. Titta Ruffo, ten. Enrico Caruso 1914 Victor VDP 2.054049 ............................ 4.27 

18) OTELLO: “Ave Maria” sop. Elisabeth Rethberg 1930 Victor VDP 42.910 .............. 3.52 

19) OTELLO: “Ora e per sempre addio”

ten. Francesco Tamagno 1903 GT VDP 05.2102 ..................................................... 1.50 

20) FALSTAFF: “L'onore! Ladri” bar. Titta Ruffo 1920 Victor VDP 2.052199 ............... 3.24 

1.18.36

Le leggendarie interpretazioni a 78 giri delle Opere d1 Giuseppe Verdi

 

Incisioni acustiche, incisioni elettriche dal 1904 al 1947.

2046-2047 2CD 

Ideato, registrato e prodotto da: Giulio Cesare Ricci

Assistente alla registrazione: Paola Maria Ricci

Consulenza artistica: Gino Bergamasco e Matteo Marazzi

Progetto grafico: Giulio Cesare Ricci

Data di registrazione: maggio 2000 

Attrezzatura 

Microfoni a valvole: Neumann U47 e M49 

Preamplificatori microfonici: Nagra

Registratori digitali: Nakamichi 1000

Cavi microfonici, digitali e linea: Signoricci

Si ringrazia Pier Carlo Villani per aver messo a disposizione i dischi f»'iginali ricevuti in dono dal nonno materno Carlo Carrante.

Nella realizzazione del presente CD, l’obbiettivo è stato quello di ricreare le condizioni d’ascolto dell'epoca in cui i dischi a 78 giri furono prodotti,utilizzando tutta l’esperienza e la tecnologia Foné. La riproduzione è stata effettuata su grammofoni a tromba esterna per i dischi acustici e su grammofoni ortofonici per i dischi elettrici.Il suono è stato raccolto dai mitici microfoni Neumann U47 e M49 a valvole, ambientati in modo tale da cogliere e fissare la magica atmosfera sonora che l’appassionato d’opera dell’epoca respirava durante l’ascolto nel suo salotto. 

Giulio Cesare Ricci, editore Foné

 

 

Quando Verdi fa la sua prima entrata nel mondo dell'opera con Oberto Conte di San Bonifacio, deve fare i conti con i cantati formati alla tecnica di Bellini e con interpreti del teatro di Donizetti. Il tenore era di stampo prettamente romantico, il soprano quasi sempre un drammatico d’agilità e di forza, il baritono e il basso figure quasi di contorno e non c’era una vera differenza fra il soprano e il mezzosoprano. Giuditta Pasta passava da Amina a Tancredi, la Malibran preferiva Romeo a Giulietta nel Capuleti e i Montecchi. Eugenia Tadolini, che diventerà una grande figura del canto verdiano, sceglieva Giovanna Seymour e non Anna Bolena. Oberto respira un’aria donizettiana e Un giorno di regno, seconda opera di Verdi, respira un’aria rossiniana. La posterità conserverà pochissime testimonianze di questi due primi titoli, mentre già col Nabucco del 1842, lo stile, il carattere specifico, la diversità del giovanissimo Giuseppe si definiscono. E in maniera perentoria. Pur partendo da modelli rossiniani (il basso del Nabucco e la massa corale hanno le loro radici nel Mosè in Egitto), la figura del baritono che diventerà preponderante in tutto l’Ottocento, diventa protagonista, mentre un soprano d’estrazione donizettiana è confrontata a una tessitura già tutta di forza. La povera Giuseppina Strepponi abituata a Lucia di Lammermoor o peggio all’Elisir d’amore, ci lascia le penne. Il nuovo soprano verdiano è nato: il drammatico d’agilità giostrerà due ottave con un’intensità, una densità espressiva, una proiezione confinante al grido andando molto più in là dell'Elisabetta del Roberto Devereux. Odabella, Elvira, Giselda sono i prototipi di questa vocalità, quasi assassina per un belcantista di stampo Primo Ottocento. Solo l’immagine del tenore romantico sembra preservata attraverso Ernani, I Lombardi alla prima crociata, Attila o Luisa Miller. Ragione per la quale le testimonianze discografiche sono frequenti, mentre bisognerà aspettare la seconda metà del Novecento per scoprire la vera identità di quasi tutte le eroine giovanili di Verdi. Con la trilogia popolare cambia tutto, la componente teatrale già annunciata nel Macbeth, diventa oramai una delle preoccupazioni maggiori del compositore. La scrittura vocale non è più fine a se stessa, ma è a servizio della psicologia del personaggio e coincide con l’azione. Agli ultimi echi del bel canto di Gilda e del Duca di Mantova, di Leonora e di Manrico risponde una tal necessità di teatralità che Violetta, Rigoletto, Azucena comportano già accenti pre-veristi. Quanti esempi conosciamo di illustri cantanti che si lanciano in “Cortigiani vii razza dannata” come fosse il Prologo dei Pagliacci o in un “Addio del passato” alla maniera di “Io son l'umile ancella”. Con la maturità, Verdi si stacca da questi schemi e definisce molto chiaramente l’identità dei suoi interpreti. Con Leonora, Amelia e Aida nasce quello che abbiamo preso l’abitudine di chiamare soprano Verdi, con Renato, Carlo, Posa il baritono Verdi... voci piene, pastose, ricche di armonici dall’emissione, ampia e generosa, fiera e di noble allure. Solo negli ultimi anni della vita del compositore il teatro sembra riprendere il sopravvento e ritrovando Shakespeare, il cigno di Busseto per meglio caratterizzare i suoi protagonisti “ritorna all’antico”, come amò dire, con quel parlar cantando di certe frasi diFalstaffo di Otello che permetteranno la nuova rivoluzione verista.In Verdi c’è tutta la vocalità dell’Ottocento e questi due CD raggruppando i massimi esempi vocali di una scuola oggi perduta è una magnifica preparazione al 2001,centenario della morte del più popolare compositore di opera del mondo.

Sergio Segalini

VERDIVIVE - SR 2046-47 - Hi - Res Audio

Scheda tecnica

Hd Tracks Hd Tracks
Visita il sito

Scarica

16 altri prodotti della stessa categoria: