ROBERTO MICHELUCCI - violino - J. S. BACH (High Resolution Audio)
ROBERTO MICHELUCCI - violino - J. S. Batch (High Resolution Audio)
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)
Sonata I per violino solo in sol minore BWV 1001
Adagio (4’35”)
Fuga allegro (5’39”)
Siciliana (3’15”)
Presto (3’42”)
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)
Partita I per violino solo in si minore BWV 1002
Double (2’36”)
Corrente (3’25”)
Double presto (3’40”)
Sarabande (4’03”)
Double (2’05”)
Tempo di borea (3’44”)
Double (3’11”)
Durata: 47’00”
LA MAGIA DEI LUOGHI
Musica nelle Ville lucchesi
"Villa Lazzareschi"
Questo progetto è stato realizzato in località Massa Pisana, comune di Lucca, presso la villa "Lazzareschi" nel luglio del 1988. Le registrazioni sono state effettuate da Giulio Cesare Ricci; in tutte le sessioni di registrazione è stata utilizzata una coppia di microfoni Neumann M 49 a valvole (1947), usata in configurazione bi-microfonica ad effetto di campo. Il segnale senza manipolazioni passa contemporaneamente su un master tape Studer, due tracce modello C.37 a valvole e su un PCM digital 1630, due tracce. Sono stati usati cavi microfonici e di segnale linea Van Den Hul.
Si ringrazia Mauro Carnicelli per l'impegno dimostrato in ogni momento, sotto il profilo umano e per la preziosa consulenza tecnico-storica, l'Assessore del Comune di Capannori Giovanni Cordoni e l’ing. Renzo Bessi per la sensibilità dimostrata. Un grazie sentito al notaio Renzo Lazzareschi per aver aperto la propria "casa" con sincera ospitalità.
Roberto Michelucci è conosciuto ovunque nel mondo. Molte delle sue interpretazioni più prestigiose restano nella intensa produzione discografica con la Philips che gli ha valso i premi più ambiti. Frequente ospite di Festivals Internazionali fu il primo violinista italiano invitato a quello di Salisburgo eseguendo con la Camerata Accademica del Mozarteum i concerti di Mozart K. 219 e K. 211 nell'agosto degli anni 1967 e 1968. Il Matinée del 1967 fu ripetuto la sera dello stesso giorno per la televisione austriaca e successivamente ripreso da tutte le televisioni europee eccetto la televisioneitaliana. Il suo vasto repertorio comprende musiche che vanno dai compositori barocchi ai contemporanei. Presentò per la prima volta in Israele le due "Tartiniane"per vl. ed orchestra (sinfonica di Haifa) di L. Dallapiccola, a Ginevra fece conoscere il concerto di F. Busoni con l'orchestra della Suisse Romande, al Maggio Musicale Fiorentino presentò le prime per Firenze dei concerti op. 19 di S. Prokofieff, re min. di R. Schumann, re min. di F. Mendelssohn. Critici del livello di F. Abbiati (Milano), M. Mila (Torino), B. Gavoty (Parigi), E. Moser (Lausanne), E. Muller-Moore (Ginevra), J. Hawranek (Salisburgo), H. Boehm (Gerusalemme), C. Wilson (Edinburgo) hanno avuto per lui parole di elogio e di ammirazione. Fra i Premi della sua discografia Philips ricordiamo: Il "Grand Prix du Disque" di Parigi Il "Premio della Critica Francese" (Parigi) Il "Disco d'Oro" a Tokio. Fa parte sovente di Giurie di concorsi internazionali. Oggi incide per la casa discografica "Fonè" con la quale sta terminando l'integrale delle sonate e partite di J.S. Bach.
Johann Sebastian Bach (Eisenach 1685 - Lipsia 1750)
Con questo disco la Fonè-Ricci inizia la pubblicazione delle Sonate e Partite per Violino Solo di J. S. Bach interpretate da Roberto Michelucci. Anche se molta della musica da camera di Bach è andata irrimediabilmente perduta, cosicché non è possibile seguire tutto l'arco evolutivo dello stile bachiano, tuttavia le opere che ci sono rimaste, ci danno l'esatta misura della perfezione che Bach aveva raggiunto in questo genere musicale. Come le composizioni destinate ad altri strumenti solisti, anche le Sonate e le Partite per violino solo pervengono a vertici difficilmente superabili. Alla fine del Seicento la polifonia sul violino era ormai giunta in Germania ad uno stadio di alta perfezione. Stando alle testimonianze dei contemporanei, tra cui Mattheson che era un valido musicista, la maggior parte dei violinisti tedeschi si distingueva ovunque per il carattere polifonico delle loro esecuzioni. Nikolaus Bruhns sedeva all'organo realizzando col pedale i passaggi armonici che otteneva simultaneamente col violino. Un altro apprezzato violinista, Nikolaus Struck, durante il suo soggiorno a Roma avvenuto nel 1686, stupì Corelli eseguendo sul violino doppie corde. Corelli, sorpreso e divertito, avrebbe esclamato: "Io mi chiamo Arcangelo, voi dovreste chiamarvi Arcidiavolo". Non c'è da meravigliarsi se Bach, dati questi precedenti, abbia conquistato nelle opere per violino solo quella compiutezza formale che ancora oggi ammiriamo. Bach aveva studiato il violino fin da giovane. Quando lasciò il collegio di Lüneburg era già in grado di farsi apprezzare come violinista nell'orchestra di Weimar. Conoscendo perfettamente la tecnica degli strumenti ad arco, preferì la viola perché, come egli diceva, gli pareva di essere quasi al centro dell'esecuzione e, sentendo tutte le altre parti sopra e sotto la sua, gustava meglio il fascino della polifonia. Le tre Sonatee le tre Partiteper violino solo,BWV 1001 – 1006, ci sono pervenute in un autografo, datato 1720, che è un capolavoro di grafia. Non abbiamo certezza sulla data di composizione. Le Sonate corrispondono nella forma alle sonate da chiesa in quattro movimenti, due lenti alternati da due Presto. I primi due movimenti stanno nel rapporto dialettico di un Preludio e di una Fuga, il terzo è sempre in stile arioso, mentre quello finale è caratterizzato da un vivace stile toccatistico. Strutturalmente le Sonate sono espressione della più pura polifonia, talora a quattro voci. Il Preludio della prima Sonata per violino soloin sol minore è un Adagio contabile che liberamente, con ricche figurazioni, introduce la Fuga basata su un tema di un'unica battuta, contrappuntisticamente elaborato sfruttando le possibilità polifoniche del violino solista. Il terzo movimento Siciliana è costruito su una semplice melodia e si svolge con leggeri risvolti ritmici e con morbide armonie, che conferiscono al brano un carattere pastorale. Molto melodico è anche il Finale, ricco di tensioni, nel quale prevale l’idea di un rapsodico vagare della fantasia. Le tre Partite ricalcano l'antica forma della suite di danze stilizzate e sono sostanzialmente diverse l'una dall'altra. La prima Partita per violino solo in si minore è uno splendido esempio della maestria bachiana nella variazione. Ad ogni movimento segue una variazione dal carattere contrastante chiamata da Bach "double". Vario è anche l'impiego dei ritmi all'interno degli otto brani.
Antonio Mazzoni