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Salvatore Accardo - Astor Piazzolla, Oblivion (Hi-Resolution Audio)
[Hi-Res Audio] Salvatore Accardo - Astor Piazzolla, Oblivion
Salvatore Accardo: violinista e direttore
Orchestra da Camera Italiana
Al Qantarah F. Tricomi
1. Echo la primavera / Vinni la primavera 3’59”
2. Nota di lavandaie della Chianta 3’12”
3. Assolo di marranzanu 1’23”
4. Furnarisca 2’40”
5. Dolce lo mio drudo 3’18”
6. Canto di carrettiere 3’24”
7. E Vanténde 4’29”
8. Reis glorios/Spara lu forti ‘i l’Andria / Ballettu 4’30”
9. Estampida ghaetta 6’06”
10. Tan m'abellis 1’35”
11. Tarantellina 2’12”
12. Surfarara 3’06”
13. Meravigliosamente 4’05”
14. Rex glorius 3’31”
15. Cantu a capuana 2’21”
16. Ben volgra 2’38”
17. A la mazzarisa 3’24”
18. Barcillunisa 2’29”
19. ‘U pisari 2’51”
20. Strenci li labri 6’27”
Total Time 67’40”
Conceived, recorded and produced by Giulio Cesare Ricci
Registrato nell'Auditorium del Museo Piaggio
Pontedera il 4 - 5 Luglio 2021
Valve microphones Neumann U47, U48,M49
Mike pre-amplifiers, cables (line, digital, microphone, supply) Signoricci
Registrato in stereo DSD su Pyramix Recorder utlizzando convertitori dCS A/D e D/A.
Il mastering per il SACD è stato realizzato da Giulio Cesare Ricci utilizzando il sistema Signoricci, interamente analogico e valvolare.
Dante non visitò mai la Sicilia, pur amandola e pensandola come luogo mitico, fucina delle antiche culture mediterranee. Ci sono dunque alcuni collegamenti interessanti tra lui e l’isola. In questo viaggio musicale nella Sicilia fra il XIII e il XIV sec. Al Qantarah cerca suggestioni sonore e poetiche riconducibili ad una influenza del sommo poeta, e indietro, alla sua stessa formazione fortemente plasmata dai trascorsi culturali che proprio in Sicilia ebbero terreno fertile. Lo spirito dell’Ensemble cerca di non creare contrasto fra l’utilizzo di fonti colte e di tradizione orale, rimescolandole, proprio nella tradizione siciliana infatti troviamo tematiche poetiche, forme di polifonia e strumenti musicali riscontrabili nei manoscritti superstiti e nell’iconografia del medioevo, l’intento è sempre quello di attingere ai documenti scritti del passato e di dargli vita attraverso lo stile che ha conservato la gente di Sicilia, e viceversa selezionare e ripulire dalle inevitabili stratificazioni i repertori tradizionali odierni, in una esecuzione immaginaria al tempo di Dante.
Scheda tecnica